Quando Roberta mi ha mandato un messaggio per partecipare con Charlie a Progetto gOldies, mi ha scritto così:
Ho uno splendido esemplare di rudere di 14 anni, una sorta di Sean Connery a quattro zampe. Ha fascino da vendere nonostante gli anni sul groppone.
Mi è venuto in mente solo adesso, mentre stavo preparando il post per il blog, che il loro rapporto era già in quelle righe: risate (tantissime), ironia e prese in giro (reciproche), come quelle vecchie coppie di ferro che brontolano e si punzecchiano di continuo, ma si amano alla follia e finiscono anche per assomigliarsi un po’.

Dopo una falsa partenza, che ci ha fatto rimandare il primo appuntamento a causa del maltempo, il pomeriggio di fine novembre in cui ci siamo incontrati è stato perfetto, tra temperature miti, luce soffusa e i colori unici della fine dell’autunno.
Ho conversato con Roberta – e suo marito Stefano – molto più di quanto avessimo mai fatto in tutti gli anni dell’università (e mi auguro che lo faremo ancora), camminando per boschi e campi della bella Villarbasse, sulle colline di Torino. E, soprattutto, ho conosciuto Charlie, anziano solo all’anagrafe, instancabile percorritore di sentieri e fustigatore (vocale) di jogger, ciclisti e ignari passanti.






Parlando delle sue origini (la risposta è: ignote), Roberta mi ha fatto notare che quella di Charlie è la non-razza che, molto probabilmente, sta complottando per conquistare il mondo.
Ci avete mai fatto caso? Di sicuro lo farete, d’ora in poi.
Sono tantissimi, intorno a noi: cagnolini piccoli, marroncini, con tratti somatici simili, avi ignoti e personalità prorompente. Dimensioni ridotte e carattere (o attitudine, o… attributi) extra-large. Non per niente, Charlie è soprannominato Angelino: se state pensando a teneri putti, siete fuori strada. Il riferimento sono i film e le serie stile Sopranos, con Angelini di nome e non di fatto, piccoli capetti sbruffoni, bulli dalla morale discutibile. “Trasmette tutta la sua cattiveria di boss del cortile” ride Roberta.







E Charlie, sente quello che diciamo di lui? Chi lo sa. Corre e se ne infischia, lasciandoci indietro dubbiose (sarà un po’ sordo per l’età o, semplicemente, se ne fa un baffo dei richiami?); esplora i campi, torna perché viene acchiappato o perché ha deciso così. Ed è sempre da Roberta che va.
Borbotta, ringhia, corre, esplora. Si mette in posa, anche. Ignora le mie offerte di biscotti. E poi torna sempre da lei.
Sembra di vedere una di quelle coppie archetipiche, alla Sandra e Raimondo. Charlie brontola perché non vuole smancerie, Roberta lo prende in giro e hanno gli occhi che brillano, quando si guardano, resi luminosi da quella scintilla che non si può falsificare e che, ovunque si trovi, qualunque siano gli sguardi che la contengono, è la prova inconfutabile di un immenso amore.
Neanche a dirlo, insieme sono bellissimi.
Charlie raccontato da Roberta
Charlie aveva 4 mesi quando è entrato nella vita di Roberta; ora ha 14 anni. Numeri che racchiudono una vita insieme, fatta di cambiamenti, crescite, i prati di sempre e le incursioni a Torino, regole tanto implacabili da durare il tempo di una notte.
Ho tantissimi ricordi legati a Charlie, tra me e lui c’è un rapporto speciale e unico. Sono cresciuta in una piccola fattoria, a casa mia da quando sono nata sono sempre stata circondata da decine di gatti e cani, senza dimenticare galline, conigli, tartarughe e molto altro. Gli animali hanno sempre fatto parte della mia vita, sono stati un pezzo di famiglia insomma, ma tra me e Charlie c’è una sorta di affinità elettiva, un legame unico che non avevo mai condiviso con un altro animale.






Il ricordo più bello è sicuramente legato al giorno in cui Charlie è arrivato nella mia vita. È entrato in casa in braccio a mia madre, io ero seduta a terra al lato opposto del cortile, mi ha vista, si è fatto mettere a terra e mi è corso incontro, in qualche modo mi ha scelta. Quel giorno mi sono imposta di insegnargli regole precise in casa, ma come educatrice ho fallito miseramente! Mi ha corrotta in 5 minuti, la prima notte l’ho passata con un braccio a penzoloni dal letto per tranquillizzarlo, dalla successiva mi si è infilato nel letto e da lì è iniziata la sua conquista del mondo…













Di Charlie potrei raccontare mille aneddoti buffi e divertenti, oggi che è anziano mi ricorda una sorta di ibrido tra Muttley e Mr Magoo, una piccola carognetta non consapevole degli anni che passano e che “usa” a suo piacimento la vista e l’udito che calano.
Cosa amo di più di Charlie?
Amo la sua vitalità, che è la stessa, oggi che è ormai anzianotto, di quando era un cucciolo.
È un cane molto intelligente (anche troppo!), indipendente e con una personalità molto marcata, è un piccolo guappo ringhiante e brontolone ma dal cuore d’oro.

Se è vero il vecchio detto che il cane assomiglia al padrone, Charlie è un po’ me, un orso arruffato e brontolone, che nasconde sotto la sua scorza da duro un cuore di panna!






Per partecipare a Progetto gOldies
Se vivete con un senior, contattatemi: sarò felice di raccontare la vostra storia d’amore!
Progetto gOldies è aperto a tutti coloro che si trovano tra le province di Biella e Torino o che sono disposti a raggiungermi.
Una risposta a "#6 Charlie"