Progetto gOldies è un racconto fatto di tante storie: al centro, gli animali anziani, a qualunque specie appartengano. Ci sono anche i loro umani del cuore e, soprattutto, l’amore: perché quello che mi hanno insegnato gli incontri di questi anni, le risate e le lacrime, i vecchietti che si pensano cuccioli e i loro umani che continuano a vederli così, è che ogni storia che raccolgo e vi racconto è, semplicemente, una storia d’amore.

Pinotto e Silvia

Ci sono foto e ci sono parole. Ci sono vite dentro cui sono stata invitata a entrare e non passa giorno in cui non mi senta una privilegiata per questo.

C’è il desiderio di non perdere i ricordi di quelle vite, dei piccoli gesti che regalano emozioni immense e che sarebbe ingiusto e triste lasciar scappare via. Nessuno dev’essere dimenticato.

C’è la voglia di portare alla luce la bellezza della normalità.

C’è la speranza di far notare quanto sappiano splendere ancora gli occhi offuscati dagli anni e, magari, spingere a cercare quella scintilla dietro le gabbie di un canile o di un gattile, oltre il cartellino con su scritta una data di nascita ormai lontana.

Progetto gOldies è anche, per me, aria fresca che profuma di buono. La prima boccata me la ricordo e ve la racconto qui sotto.

La genesi

Ve l’avevo anticipato e ve lo presento oggi, ultimo giorno del mese di novembre 2018, quello dedicato all’adozione degli animali anziani. E, anche se per lavoro uso le parole, stavolta fatico a tenerle in ordine, perché l’emozione è tanta, così come l’impazienza di mettere al mondo questo pensiero stupendo.

Dunque. Inizia con delle lacrime, quelle della vicina di mia nonna per la morte del suo cagnolino di 15 anni. L’ascoltavo col magone e pensavo: non è possibile. Tutte le volte che li ho incrociati, tutte le volte che mi sono fermata per una carezza e mai una volta le ho chiesto la cosa più ovvia: posso scattarvi una foto insieme?

Quel pensiero si è accucciato in un angolo della mia testa, ma non se ne stava tranquillo. Mi chiamava, anche se non sapevo cosa rispondergli.

Finché una sera, a migliaia di chilometri da casa, con i postumi di una delle emicranie più forti che mi ricordi e un senso di pesantezza che, ultimamente, è stato troppo presente, ho trovato la pagina di una fotografa americana (a differenza di me, lei lo fa di professione).

Tra i suoi servizi ce n’era uno pro bono, dedicato a chi ha un cane molto vecchio o molto malato: una celebrazione del tempo insieme. E allora il mio pensiero si è messo a ululare di gioia e io ho capito, finalmente, la risposta che cercava.

La mia espressione soddisfatta (interpretata da Teo)
La mia espressione soddisfatta (interpretata da Teo)

Progetto gOldies

Racconto gli animali anziani e i loro umani del cuore. Perché sono bellissimi. Perché ogni storia d’amore merita di trovare qualcuno che la racconti. Perché l’amore e la memoria sono le armi più potenti che abbiamo contro il tempo.

Vi regalerò una microsessione di foto: che racconti, che parli di voi, che vi faccia ricordare quant’era bello essere insieme, anche (soprattutto) quando il peso del ricordo sembrerà insostenibile. Dove si veda che anche gli occhi appannati dall’età possono brillare d’amore e che i peli imbiancati possono irraggiare una luce splendente. E dove ci siano vita e allegria, perché voglio che il nostro incontro sia una festa, una celebrazione e un inno alla gioia di amare e lasciarsi amare. Qui vi spiego cosa succederà.

Per me le fotografie sono una magia, la possibilità di fermare il tempo, un’arma contro il vuoto (e io lo odio, il vuoto, mi spinge a riempirlo, a costruire, a mettere una toppa – anche se, messa così, per la prima volta mi chiedo se non dovrei essergli grata).

Da anni mi aiutano a mettere a fuoco, a ricordare e, tante volte, a respirare (vi ricordate il senso di pesantezza di cui scrivevo all’inizio? Ecco: quando fotografo non c’è mai, proprio mai).

Mi rendono, soprattutto, felice. Vorrei condividere questa felicità con voi. Anche per questo nasce Progetto gOldies.

La felicità di Charlie e Roberta
Charlie e Roberta

Progetto gOldies è dedicato a chi vive con un animale (di qualunque specie) anziano o malato
e si trova tra Biella e Torino – 
oppure è disposto a viaggiare per raggiungermi.

Per partecipare e per saperne di più, mandatemi un messaggio o contattatemi sulla pagina Facebook Rachele Totaro Fotografia.

Ovviamente, farvi raccontare da Progetto gOldies è gratuito.

2 risposte a "Perché il Progetto gOldies"

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